Integratori per influenza e raffreddore: funzionano davvero?

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Nella frenetica ricerca di rimedi contro i malanni di stagione, il passaparola sulle presunte virtù degli integratori per rafforzare le difese immunitarie contro influenza, raffreddore e Covid-19 è sempre più diffuso, specialmente sul web. Tuttavia, il direttore del Dipartimento Scienze dell’Invecchiamento presso la Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli Irccs, Francesco Landi, mette in guardia gli italiani, sottolineando che non tutti gli integratori sul mercato sono efficaci.

Landi, già presidente della Società Italiana di Gerontologia e Geriatria, ha condotto una revisione approfondita di 200 studi su decine di composti. Ne emerge che solo pochi integratori hanno un effetto “booster” sul sistema immunitario, e ciò avviene solo sotto consiglio medico, in combinazione con una dieta equilibrata e un’attività fisica regolare.

La Grande Richiesta di Integratori

Con l’arrivo dei primi freddi, la domanda di integratori per rafforzare le difese immunitarie aumenta considerevolmente. I dati dell’associazione Integratori & Salute, rappresentante del settore degli integratori alimentari in Italia, evidenziano un boom nelle vendite. Negli ultimi dieci anni, gli acquisti di integratori mirati al potenziamento delle difese immunitarie sono cresciuti del 144%.

Quali Integratori Funzionano Davvero?

Dal’arginina alla bromelina, dalla vitamina C alla lattoferrina, fino alla vitamina D, alla troxerutina e molte altre sostanze comuni: uno studio condotto dalla Fondazione Policlinico Gemelli – Università Cattolica Campus di Roma, guidato da Landi, ha analizzato in dettaglio queste sostanze e le loro combinazioni per valutarne l’efficacia sul sistema immunitario, in particolare nella popolazione anziana con long Covid.

Il lavoro, pubblicato su ‘Clinics in Geriatric Medicine’, fornisce indicazioni utili per orientarsi tra gli integratori in commercio, specialmente quelli progettati per rafforzare il sistema immunitario. Tuttavia, Landi sottolinea che, nonostante l’aumento delle richieste, il vaccino rimane la migliore forma di protezione. Gli integratori non possono sostituirlo.

Landi avverte che non tutte le sostanze sono in grado di stimolare la risposta immunitaria senza una dieta sana, attività fisica regolare e il consulto del medico. Quest’ultimo può consigliare l’integratore giusto, nel giusto dosaggio, in base alle condizioni di salute del paziente.

Lo Studio e gli Integratori 'Promossi'

Il team di Landi ha analizzato 200 studi su diverse sostanze per valutarne gli effetti benefici sulla salute. Tra le evidenze più solide, spiccano il mix di arginina e vitamina C e la bromelina.

Landi spiega che l’arginina, un aminoacido prodotto naturalmente, stimola l’ossido nitrico, essenziale per una corretta funzione immunitaria e vascolare. La vitamina C, grazie a una nanotecnologia avanzata, riduce lo stress ossidativo e migliora il rimodellamento vascolare, portando benefici su tutto l’organismo.

Quanto alla bromelina, un enzima derivato dall’ananas, è considerata un agente antinfiammatorio. Sebbene i dati siano ancora preliminari, sembra che la bromelina sia associata a un’attenuazione dei sintomi post-Covid e a una significativa riduzione della proteina C-reattiva, indicatore di infiammazione.

Landi conclude consigliando di approfittare degli effetti protettivi di alcuni integratori sulla salute, ma solo sotto il consiglio del medico, per evitare effetti indesiderati o interazioni con terapie in corso.